La carta_Smontiamo i libri.

Quasi sempre quando siamo arrivati alla fine di un libro, dopo aver visto le migliaia di lettere, punti sospensivi, punti esclamativi, ci ricordiamo delle frasi e delle parti che hanno alzato il nostro livello di attenzione e quelle che avremmo voluto saltare perché noiose. Non siamo però riusciti a vedere oltre lo strato d’inchiostro. Che carta abbiamo toccato? Era di qualità o di basso livello. Abbiamo idea di che grammatura si trattava e il tipo di lavorazione ?

Se la domanda è no a tutte le domande è il momento di fare chiarezza.

Come un enologo che a tavola sa distinguere la qualità del vino stappato e che al ristorante fa bella figura parlando a pari livello con il sommelier, anche noi che siamo appassionati del libro dovremmo avere una preparazione minima, oltre che sui contenuti, anche sul materiale di quel contenitore di parole e frasi.

Il più antico pezzo di carta rinvenuto è quello di un frammento di una mappa locale, prodotto con la pianta del gelso, risalente al II secolo a.C. e trovato sulla via della seta nel nordest della Cina. Da quel pezzo di carta la produzione migliora. Nel 751 a Samarcanda gli arabi rapiscono due cartai cinesi che vengono obbligati a rilevare la ricetta segreta. La produzione si allarga a Baghdad,  passando per l’Egitto, la Sicilia e verso l’anno 1000 sbarca in Spagna. Nel 1264 nascono le cartiere di Fabriano e da qui i fogli conquistano l’Europa. Si dovrà aspettare l’invenzione della stampa a caratteri mobili, dopo il 1400, che rende la carta leader per la produzione dei libri. Con la rivoluzione industriale nel 1700 aumentano i lettori e gli editori per limitare i costi aumentarono l’utilizzo del legno, diminuendo la qualità.

In Italia l’ottanta per cento della carta viene prodotta in provincia di Lucca e il maggior produttore di carta è il gruppo Burgo che da più di cento anni è il leader italiano del settore. Il gruppo Fedrigoni di Verona, è il più importante produttore di carta pregiata a livello mondiale, produce carta per confezioni, cartoncini, carta per libri illustrati e di narrativa stampati da editori attenti alla qualità della carta

La carta si produce dalle fibre di cellulosa, che vengono sciolte in acqua e stese in fogli. Questi fogli possono avere innumerevoli qualità in base al tipo di produzione e dal tipo di piante da cui viene estratta. Dal cotone e dalla canapa derivano i tipi di carta più preziosi. Dai tronchi di legno viene prodotta la carta meno nobile, contenendo lignina  tende ad ingiallire con l’umidità.

La carta di bassa qualità costa € 700 a tonnellata e viene utilizzata per stampare i quotidiani. La qualità si eleva progressivamente per i volantini, per la carta delle fotocopie, per i libri commerciali per arrivare alla carta pregiata che può costare € 1500 a tonnellata.

La carta si divide in carta naturale e trattata. La naturale nella norma si utilizza per i quaderni e agende. La qualità può variare molto in funzione del tipo di albero utilizzato che darà alla carta un colore più o meno opaco. Le carte trattate possono essere :

  • Patinate : utilizzate normalmente per le riviste, il cui effetto viene prodotto aggiungendo alla cellulosa il carbonato di calcio.
  • Marcate a feltro : i fogli ancora bagnati vengono stesi sul feltro che imprime delle irregolarità, nel libro stampato al tatto le pagine risulteranno molto piacevoli.
  • Goffrate o vergate : i fogli a secco vengono fatti passare attraverso dei rulli che imprimono dei disegni. Questa carta viene utilizzata molto spesso per le copertine.
  • Filigrana : in questa carta il disegno è all’interno dell’impasto, questa lavorazione viene effettuata sulle banconote e per i libri preziosi.

Gli editori italiani stampano i libri con alcune caratteristiche particolari. Tra i più attenti c’e’ Sellerio che utilizza un formato ridotto, sia per la comodità di tenere in mano il libro ma anche perché il costo di copertina sarebbe eccessivo. Sellerio utilizza una pregiata carta da settanta grammi (rispetto alla media è una grammatura elevata) prodotta a Fabriano. La famosa linea blu viene assemblata all’interno in carta naturale vergata e  la sovraccoperta in carta di cotone prodotta a mano e l’illustrazione incollata.
Anche Adelhi è tra gli editori attenti alla qualità, dal 1963 usa le sovraccoperte in carta acquarello rigata marcata feltro su tutti e due i lati. Iperborea utilizza la sovraccoperta in Imitlin, simile al tessuto e le pagine in carta finlandese molto morbida che si può apprezzare quando si aprono i libri. In genere i grandi editori, ad esempio Mondadori utilizza carta naturale di buona qualità ma che non può competere con gli editori fin qui presi ad esempio.

Sulla qualità inciderà anche come sono state assemblate le pagine, con la colla o con la più costosa cucitura a filo.

Essere a conoscenza di tutta questa tecnica vi farà sentire, mentre siete in biblioteca, come dei sommelier in una prestigiosa cantina. Potrete oltre che guardare il colore della copertina, assaporare il profumo delle pagine. Questo non potrà essere tra i pregi delle tecniche dell’editore. Il profumo è una combinazione della qualità della carta, del tipo di inchiostro, di come è stato conservato il libro. Ma queste casualità le sappiamo solo noi. Quindi nel valutare ad alta voce il tipo di graffatura della copertina e marcatura delle pagine, potete vantarvi di sentire quel profumo di bacche e agrumi tipico del libro di Sellerio.

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