Lettere dalla Kirghisia Silvano Agosti

“Cari amici, non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere le ferie, ma per caso. Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d’uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è un’utopia, ma un bene reale e comune. Qui sembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere. Arrivando in Kirghisia, ho avuto la sensazione di ‘tornare’ in un Paese nel quale in realtà non ero mai stato. Forse perché da sempre sognavo che esistesse. Il mio strano ‘ritorno’ in questo meraviglioso Paese, è accaduto dunque casualmente. Per ragioni tecniche, l’aereo sul quale viaggiavo ha dovuto fare scalo due giorni nella capitale. In ogni settore, pubblico e privato, non si lavora più di tre ore al giorno, a pieno stipendio, con la riserva di un’eventuale ora di straordinario. Le rimanenti 20 o 21 ore della giornata vengono dedicate al sonno, al cibo, alla creatività, all’amore, alla vita, a se stessi, ai propri figli e ai propri simili…”Silvano Agosti con questo libro veloce e leggero ci fa riflettere sul senso della.vita. I tempi che dedichiamo al lavoro, il modo in cui impariamo a scuola, come spendiamo i soldi, è tutto corretto o forse pensiamo lo sia perché è sempre stato così?In un breve giro in questo paese lontano scopriamo che si potrebbe benissimo lavorare due ore al giorno,  si potrebbero spendere i soldi destinati agli armamenti per garantire un tetto e un pasto caldo a tutti, che a scuola invece di sedersi per imparare poco o niente e pensare sinnda piccoli che il proprio posto sia confinato dietro ad un banco, il proprio posto è il mondo. Brevi riflessioni ma di ampio respiro.A chi ho consigliato questo libro ha poi cercato dove si potesse trovare sul mappamondo questo stato fortunato. Non perdete tempo a cercare, questo stato e il suo strano modo di vivere potrebbe essere dentro di voi.