L’asilo di Amsterdam_ Elle Van Rijn

Recensione a cura di Benedetto Bevera

Mai più! Questo il sentimento che accompagna la lettura della drammatica narrazione,di una storia vera…mai più!

Ma quanto le coscienze hanno elaborato la tragedia nazista,e

quanti ne sono consapevoli? Per non ripiombare nell’orrore,è necessario divulgare storie come questa. Non può passare il vento della storia sui sentimenti,e lasciarci indifferenti.

Amsterdam, 1942-1943. Nella città occupata dai nazisti la vita per gli ebrei è molto difficile. Lo sa bene Betty Oudkerk, che a diciassette anni, per motivi razziali, deve lasciare anzitempo la scuola Libri di Elle Van Rijn professionale per andare a lavorare come maestra d’asilo. Betty però, voce narrante di questa commovente e incredibile storia, ama i bambini e non le dispiace affatto doversene occupare. Tanto più ora che il negozio di famiglia dei genitori è stato confiscato e la situazione in casa si fa sempre più pesante. Ma la tragedia è alle porte: un giorno l’asilo viene trasformato dai tedeschi in punto di raccolta per i bambini ebrei in attesa di essere deportati. La direttrice, Henriëtte Pimentel, e le giovani maestre della scuola si rifiutano di accettare un destino così orribile per quei piccoli, ed elaborano un piano per salvarne il più possibile. Alla fine riusciranno a sottrarre ai nazisti oltre seicento bambini. Un libro che trasforma un emblematico episodio, realmente accaduto e ampiamente documentato, in un avvincente romanzo in bilico tra la vita e la morte, la crudeltà e il senso di giustizia.