
L’ultimo e il più famoso romanzo di George Orwell, pubblicato nel 1949, scritto nel 1948 (anno da cui deriva il titolo, ottenuto appunto dall’inversione delle ultime due cifre).
Il controllo della popolazione avviene principalmente diminuendo le possibilità di scrivere, leggere. Diminuendo le possibilità del “linguaggio” si diminuiscono le possibilità di pensare autonomamente. Anche da questo nasce il titolo scritto in lettere e non con il numero utilizzato per le precedenti versioni, ma non in quest’ultima traduzione di Sellerio, come per la prima stampa di Orwell. Aumentando le possibilità di parlare, utilizzando le parole, abbiamo qualche speranza che si possa allargare il pensiero e la visione. Leggere aumenta le possibilità di pensare e i libri mai come oggi possono essere un’arma per il libero pensiero e contro il “grande fratello” odierno fatto di Social e mancanza di cultura.
Nel 1984 la terra è divisa in tre grandi potenze totalitarie: Oceania,Eurasia ed Estasia, in guerra tra loro e in guerra al loro interno per mantenere il controllo totale sulla società. In Oceania, la sede dei vari ministeri (Ministero della Pace, che presiede alla guerra, dell’Amore, che presiede alla sicurezza, della Verità, che presiede alla propaganda, e dell’Abbondanza, che presiede all’economia) è Londra, facente parte della provincia di Pista Uno.
La società è amministrata secondo i principi del Partito Socialista Inglese, ed è governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello (in inglese “il fratello maggiore”).
Il potere è nelle mani di un partito unico, detto semplicemente il Partito, a sua volta diviso in Partito Interno (che comprende leader e amministratori) e Partito Esterno (formato da burocrati, impiegati e funzionari subalterni). I suoi occhi sono i teleschermi, televisori forniti di telecamera, installati per legge in ogni abitazione dei membri del Partito Esterno che non possono spegnere, ma di cui al massimo possono attenuare il volume. Questi televisori-telecamere, presenti ovunque, oltre a diffondere propaganda 24 ore su 24, spiano la vita di qualunque membro annullando di fatto ogni possibile forma di privacy: in questo modo, il governo può osservare facilmente qualsiasi forma di comportamento, anche inconsapevole, che riveli che un individuo abbia pensieri contrari all’ortodossia del Partito. Tale meccanismo di osservazione è portato avanti continuamente, e su ogni singolo membro del Partito.
Il Partito è governato dal Minamor (“Miniluv”), ovvero il Ministero dell’Amore, la cui funzione è di controllare i membri del partito e di convertire i dissidenti alla sua ideologia, ed è dotato di una polizia politica, la psicopolizia , che interviene in ogni situazione sospetta. Al di sotto del partito unico stanno i Prolet, che non hanno alcun potere né privilegio, svolgono i lavori pesanti in cambio del minimo di sussistenza, ma hanno il vantaggio di non essere controllati se non in modo indiretto, tramite la tecnica del Panem et Circenses.
Colui che viene presentato come il capo dei dissidenti,Emmanuel Goldstein, è ritratto nei manifesti propagandistici con lineamenti ebraici e barbetta caprina, e diventa il catalizzatore della rabbia degli oceaniani, cui anche il sesso viene “fortemente disincentivato” esattamente come il libero pensiero, tanto che per gli iscritti al partito unico mettere al mondo figli diventa “il nostro dovere verso il Partito”, e la famiglia stessa diventa un vero e proprio strumento di controllo, tant’è che i bambini vengono incoraggiati a osservare i genitori e a riferire al governo ogni loro possibile comportamento ostile al Partito.
Ovunque nella città sono appesi grandi manifesti di propaganda che ritraggono il Grande Fratello, con la didascalia Il Grande Fratello ti guarda, e gli slogan del partito: «la guerra è pace», «la libertà è schiavitù», «l’ignoranza è forza». Ogni aspetto della vita quotidiana è rigorosamente separato per classi: mentre i membri del Partito interno risiedono in moderni e confortevoli edifici avendo a disposizione persino della servitù, quelli del Partito esterno vivono in fatiscenti palazzoni alveare nella città nuova, i Prolet , poi, vivono in tuguri nella città vecchia.
L’unica forma di pensiero ammissibile in Oceania è il Bipensiero (“Doublethink”). Come recitano alcuni slogan del partito, “la menzogna diventa verità e passa alla storia”, “Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”.
La lingua che si parla in Oceania va trasformandosi conseguentemente in Neolingua (“Newspeak”), un nuovo linguaggio in cui sono ammessi solo termini con un significato preciso e privo di possibili sfumature eterodosse, in modo che riducendone il significato ai concetti più elementari si renda impossibile concepire un pensiero critico individuale. Con la creazione della neolingua il partito censura quindi l’utilizzo di molte parole, convogliando quelle sgradite (come ad esempio “democrazia”) nell’unico termine “psicoreato”: in questo modo diventa impossibile formulare, e a lungo andare anche solo pensare ad un argomento “proibito”. I semplici concetti che renderebbero discutibile l’operato del Partito diventano inesprimibili. La stessa parola “psicoreato” va ben oltre il divieto di esprimersi, ma si spinge appunto a vietare anche solo di pensare in modo divergente dai dettami del governo totalitario del Grande Fratello.
Le scienze umanistiche sono state modificate nel loro contenuto e scopo: i contenuti di libri, giornali, film e documenti vengono riscritti continuamente, espellendo tutto quanto non sia in linea con le idee del momento del Socing: tutti i fatti che rivelino contraddizione o fallibilità del partito vengono periodicamente e sistematicamente cancellati e sostituiti, la storia non esiste più, se non per dare ragione al Partito; ci si aspetta dai membri del Socing e dai Prolet che vi si adeguino, cancellando la memoria dei fatti indesiderati e sostituendoli coi fatti che il Partito vuole che si ricordino.
Così, per esempio, se si ribaltano i fronti e l’Eurasia diventa improvvisamente alleata dopo esservi stati in guerra fino a un momento prima, nessuno deve rilevarne la contraddizione e portare memoria della precedente ostilità, per cui diverrà vero che l’Eurasia è sempre stata alleata dell’Oceania e che non vi è mai stata inimicizia tra i due stati. Tutto viene descritto come una vittoria o un miglioramento: quella che il giorno prima viene riferita come una riduzione (ad esempio di derrate alimentari), il giorno dopo viene riportata nei documenti come un aumento.
Anche l’ultima possibilità di produrre letteratura, ossia la scrittura a mano, è stata abolita: poesie, canzoni e romanzi vengono realizzati automaticamente da complessi macchinari elettromeccanici detti versificatori, in base a schemi predefiniti; anche gli articoli di giornale che Winston “corregge” sono riscritti tramite un apparato, detto parlascrivi, in grado di produrre testo sotto dettatura.
Dovunque sono presenti i cosiddetti buchi della memoria, nei quali tutti i membri del Partito sono invitati a gettare i documenti “non aggiornati”, di fatto non ancora riscritti secondo la verità del momento, per avviarli teoricamente alla distruzione. Tra le tante attività vietate rientra quella di tenere un diario, perché non sarebbe aggiornabile dal governo e quindi potenzialmente pericoloso per la “verità”.
Il trentanovenne Winston Smith è un impiegato del partito esterno che lavora presso gli uffici del Ministero della Verità, incaricato di “correggere” i libri e gli articoli di giornale già pubblicati, modificandoli in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito. Egli inoltre si occupa di modificare la storia scritta, contribuendo così ad alimentare la fama di infallibilità del Partito stesso. Apparentemente Winston è un cittadino malleabile; in realtà mal sopporta i condizionamenti del regime e non riesce ad adeguare la propria mente al bipensiero, tanto che comincia a scrivere su di un diario i propri sentimenti di malcontento nei confronti del regime. La sua vita cambia quando un giorno, durante una manifestazione di due minuti d’odio diretti contro Emmanuel, un oppositore del Grande Fratello, incontra Julia, una ventiseienne che si adatta al partito esterno solo per convenienza. Credendola un’agente della Psicopolizia, l’impiegato comincia a provare un sentimento di puro odio nei suoi confronti, sino a quando riceve da lei un piccolo foglio di carta con scritto: “Ti amo”. Dopo qualche difficoltà, Winston si innamora di Julia nonostante il regime non voglia relazioni sessuali che abbiano scopo diverso dalla procreazione. Per evitare di essere scoperti durante i loro incontri amorosi, i due amanti, con l’aiuto del signor Charrington, un antiquario, trovano rifugio in una stanza situata nei quartieri riservati al Prolet, ovvero la zona della città meno sorvegliata perché abitata dalla classe operaia semianalfabeta.
Winston e Julia decidono infine di concretizzare la loro avversione al Partito collaborando con un’organizzazione clandestina di ribelli, detta la Fratellanza (Brotherhood), a cuiO’Brien, importante funzionario del partito interno nel quale il protagonista vede una figura paterna, dice di appartenere. Così ricevono da lui un libro, teoria e prassi del collettivismo oligarchico, il manifesto dell’organizzazione, che ne espone le ideologie anti-governative nei confronti del regime.
Ma in breve sono catturati da uno squadrone della Psicopolizia e consegnati separatamente in una prigione del Ministero dell’Amore; Winston e Julia vengono sottoposti a un programma di tortura fisica e psicologica condotta da O’Brien. Nel corso della prigionia Winston, evidentemente refrattario al condizionamento sociopolitico, subisce una tortura con cui viene portato ad allinearsi al bipensiero, divisa in tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. Nella prima fase, il dolore è intenso ma Winston resiste e non tradisce Julia. Nella seconda fase il dolore è insopportabile e l’aspetto fisico di Winston cambia, ma riesce ancora a resistere seppur conscio di rischiare una condanna a morte tramite fucilazione. Nella terza fase Winston viene condotto nella stanza 101, dove si materializza la fobia più assoluta di ogni condannato: in questo caso in una gabbia, fissata sul suo volto, vengono messi dei topi, unici animali che lo angosciano anche nei suoi incubi notturni. Di fronte alla minaccia che il suo viso sia divorato dai topi, Winston, in preda al terrore più assoluto, tradisce Julia e rinnega i suoi sentimenti anti-governativi.
Dopo un vero e proprio lavaggio del cervello, il tentativo riesce perfettamente e Winston finisce per schierarsi dalla parte del Grande Fratello. Nel marzo 1985, Winston, ormai scarcerato e riabilitato, incontra Julia in un parco, ed entrambi ammettono di essersi traditi l’un l’altro. Qualche tempo dopo, il protagonista si siede da solo nel caffè Bar del Castagno dove apprende la notizia della vittoria militare dell’Oceania sugli eserciti eurasiatici in Africa. Il romanzo si chiude con Winston che guarda con ammirazione un manifesto del Grande Fratello e facendo così intuire al lettore il proprio cambiamento ideologico e il fatto che sarà probabilmente ucciso da un proiettile e che morirà in questo modo, amando il Grande Fratello.
Un classico che dopo settant’anni è più che mai attuale. La mancanza di informazioni che si pensava fosse la causa della mancanza di libertà, oggi con internet e l’infodemia ci insegna che anche l’informazione libera ma non in grado di essere gestita può essere altrettanto pericolosa. Ma c’e’ una soluzione, e Orwell ci ricorda qual e’: solo leggere ci può rendere liberi !