CONTRO LA DEMOCRAZIA _ Jason Brennan

Se pensiamo che la democrazia sia il sistema migliore di governare ma siamo anche stupiti dell’inconpetenza di chi è al governo, la scarsa conoscenza di chi vota, l’ignoranza di chi affronta scelte politiche che sono motivate da populismo, prendono la pancia ma non passano per la testa, questo è un ottimo stimolo per capire se si può migliorare le nostre democrazie e la competenza di chi sceglie chi ci governerà.

Non abbiamo dubbi che il nostro medico, il nostro meccanico o il nostro idraulico debbano avere le competenze per gestire il nostro problema. Non sempre utilizziamo questo approccio quando dobbiamo decidere chi governerà il nostro comune o la nostra nazione. 

Il termine ”’Epistocrazia”’ è un neologismo derivante da due termini in greco antico: ἐπιστήμη (epistème – “conoscenza”) e dal suffisso κρατία (kratía) da κράτος (krátos – “potere, governo”).È stato detto che la democrazia sia la peggior forma di governo, ad eccezione di tutte le altre fin qui sperimentate. Ma se la concezione relativistica dei regimi democratici come “male minore” appare in molte analisi e teorie moderne, da Machiavelli a Sartori, passando per Weber e Schumpeter, nessuno prima di Jason Brennan aveva sottoposto a un processo altrettanto spietato la “miglior forma di governo possibile”. A giudicare dai risultati, infatti, il regime che dovrebbe garantire a tutti i cittadini il diritto di essere guidati da leader competenti e capaci di prendere decisioni ponderate, somiglia troppo spesso al regno dell’irrazionalità e dell’ignoranza: molti elettori compiono le loro scelte sulla base dell’emozione o del pregiudizio, non conoscendo neanche, in numerosi casi documentati, la forma di governo vigente o addirittura i nomi dei leader in carica. Inoltre, come dimostra Brennan, che rivolge la sua critica sia alla democrazia rappresentativa che a quella deliberativa, la partecipazione politica tende a rendere le persone peggiori – più irrazionali, arrabbiate e cariche di pregiudizi. Quale alternativa abbiamo, allora? Come superare gli inconvenienti della democrazia se non vogliamo esporci ai rischi che comporterebbe la concentrazione del potere nelle mani di pochi? La proposta di Brennan è di sperimentare una forma di governo “epistocratica” che sia compatibile con parlamenti, elezioni e libertà di parola, ma distribuisca il potere politico in proporzione a conoscenza e competenza. Prefazione di Sabino Cassese. Con un saggio di Raffaele De Mucci.